Leoni da tastiera – Dalle “Stalle alle Steppe”
Della miriade di internauti, che sono continuamente connessi al mondo dei social, una nutrita schiera di ugole e soprani, molti dei quali privi di un ruolo definito, hanno individuato nella rete, l’unico vero mezzo per aggredire, insultare e screditare, quando non sono intenti a scambiarsi citazioni, foto di isolotti tropicali o piatti di portata. Paragonati spesso ad uno sciame di cavallette, con l’accesso compulsivo ad internet, che invece di risolvere un chiaro stato di isolamento dalla vita sociale, riescono a tramutarsi in veri e propri: “Leoni da Tastiera”.
Qualcuno è riuscito addirittura a costruirsi una carriera, condita da tanti click, like, follwers, e migliaia di amici sparsi, meglio noti come “virtuali”, ossia presenze convenzionali, che non compaiono nella effettiva realtà. Nessuna contromisura a proposito.
Un tempo accadeva che dopo una ricaduta, ci si poteva rialzare. Bastava mettere in campo sacrificio e tanta determinazione, e spesso i risultati si tramutavano in successi insperati. “Dalle Stalle alle Stelle” era questo il motto. Ed era proprio da qui che si ripartiva per migliorare ancora.
Quello che viviamo adesso è un periodo non certo tra più brillanti. Mi verrebbe quasi da coniare una nuova definizione di successo insperato, che potrebbe apparire simile nella metrica e nella pronuncia, ma che poi in fondo si allontana dalla succitata, in ordine di risultati ed eventuali successi: “Dalle Stalle alle Steppe”. Il Bisonte Americano. Il Condor delle Ande. La Tartaruga di Horsfied. Alcuni tra gli animali che si sono adattati alla difficile vita della steppa. C’è anche il Leone da tastiera, ma lui nonostante tutto, si porta sempre dietro l’odore della stalla.