E tutti tornammo a “Barattare” qualcosa
Il poeta, nel suo momento più fragile, si sarebbe lasciato cogliere dall’estro: “Mi rifugio e penso, su quel che ne sarà deriva del *Mal Comune*, che divenne sempre più *Mezzo* e di *Gaudio* ne ebbe ben poco”. Le parole sembrano dettate più da una sferzata di vena evocativa, che da un cauto ottimismo. Insomma, detto in parole povere: “La prosa è tanta, e la sostanza rende poco”.
Intanto, come il poeta, anch’io rimango rintanato nei miei spazi, mentre la mente sforna progetti, oltre che ad elaborare soluzioni praticabili, per il tempo che verrà. Col senno del poi, saremo tutti bravi a sguinzagliare numeri. Ne sono convinto. Il Periodo è contingente, ed ognuno di noi sta già pensando a cosa ne sarà del dopo: “What do I do Now?” – Riflettere è lecito, per questo mi chiedo: “E adesso che faccio?”
E mentre ognuno tende a tracciare la propria analisi, in merito al caso, credo che il “Baratto”, possa essere una delle soluzioni più spendibile, per avviare qualsiasi tipo di interscambio di reciproco interesse. Sappiamo tutti cos’è il baratto. Già noto, in tempi remoti, come la migliore forma di scambio, prima che fosse adoperato il sistema monetario. Un’operazione di permuta bilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti. In assenza di guadagni e redditi sicuri, per un certo periodo di tempo, ci potrebbe indurre a risparmiare, e quindi spingerci a praticare un metodo già noto ai nostri avi. Potrebbe apparire come un retrocedere a forme di transazione antiche, vetuste, poco trattate. E invece no. La formula del baratto è ancora oggi praticato, specie in quelle piccole comunità e territori lontani dai grandi centri abitativi, dove la gente si conosce bene, e che giornalmente scambia, in maniera ordinaria, prodotti di propria produzione con mano d’opera e servizi utili, per chi non è in grado di sopperire.
Il tempo di Don Camillo e Peppone è già storia. Tutto è già stato inventato. Bisognerebbe solo guardare indietro e trarne qualche insegnamento, quando la necessità rendeva tutti un po’ più pratici e concreti.
“Hey, se ti do il femore tu che ci fai? Hey, ti do uno schiaffo, tu a chi lo dai? Già la pelle mia rimane qua, per affidarla a chi non sia distratto. Perché non sia solo un baratto !” (“Baratto” – Renato Zero)